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Nasce così, nel 2018, Leony, dal nome dell’allora neonata figlia Leonie. Una linea di gioielli dove coinvolgono le passioni di Pietro. In primis la musica, col punk e l’hard core, il cross-over e l’hip hop; poi il cinema, con l’estetica apocalittica à la Mad Max, l’adrenalina punk di Point Break, e gli echi del medioevo fantasy di Games Of Thrones; e poi la moda, con la coolness minimale di brand come Off White e Rick Owens. Il design di Leony è fatto di un minimalismo punk con un tocco gotico: vedi i richiami alle armi borchiate, ai portoni ferrati, alle

minuterie di armature e elmi, agli elementi presenti nell’architettura del Monferrato, terra ricca di leggende, crociati e cavalieri. E infatti, recuperando la simbologia antica,

Leony gioca col magico, grazie all’uso di pietre come crisoprasi, ametiste, malachiti e onici, montate su anelli big & bold. 

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I pezzi più forti sono gli anelli a punta oversize e con borchia XL: agender e bisex sono dei veri amuleti. Secondo la cristalloterapia, infatti, il crisoprasio dona stabilità e fermezza e attira la fortuna, la malachite infonde forza di volontà e chiarezza mentale, mentre

l’onice è la pietra vulcanica che scherma dalle energie negative e dal superfluo.

L’ispirazione di Leony è infatti mixare un’estetica apocalittica e “No Future” con

l’arte della cristalloterapia, creando qualcosa di potente e dirompente

- come il punk - ma in chiave positiva.

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Quasi in un rituale magico di protezione. Un anello che è da portare

come uno scudo, un simbolo di forza, una protezione benefica. Un gioiello da indossare nella battaglia quotidiana, potenziandosi grazie alle proprietà di ogni singola pietra.

Leony si compone anche di catene e collier “filo spinato”, con borchie e

grandi ciondoli – zanne o amuleti – che rappresentano simboli di forza antica.

Tutti i gioielli Leony sono in argento 925.

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